Tra le uova in foto solo uno è quello più sano: ecco come capirlo per non sbagliare al prossimo acquisto!
La dieta mediterranea, seguita da milioni di persone in gran parte d’Europa, si basa su numerosi ingredienti appetitosi e versatili. Tra questi c’è certamente l’uovo di gallina, che può essere cucinato in svariate maniere e ricco di sostanze nutritive. Prima di mangiarlo è però fondamentale verificare che sia fresco per non incorrere in disturbi di salute che si sarebbero potuti evitare. Ecco quindi alcuni consigli da seguire per riconoscere le uova sane da altre che sarebbe meglio non mangiare.
Il tuorlo
Una delle prime parti dell’uovo che deve essere controllata per verificare il suo livello di freschezza è il tuorlo. Nella maggior parte dei casi in vendita troviamo uova con tuorlo giallo, ma chi ha ormai effettuato l’acquisto dovrebbe evitare di mangiarle. Il colore, infatti, sta a indicare che la gallina è stata alimentata con mangime di bassa qualità: inevitabilmente questo rende le sue uova meno appetitose e nutrienti.
La dottoressa Hilary Shallo Thesmar, direttore dei programmi di sicurezza alimentare per l’Egg Nutrition Center, ha voluto così dare un importante consiglio ai meno esperti: il tuorlo migliore dovrebbe essere arancione. In questo caso significa che è stato prodotto da galline ruspanti, allevate all’aperto e nutrite con alimenti più pigmentati.
Il codice
Anche gli allevatori devono sottostare a specifiche regole. Dal 2004 è stato infatti introdotto l’obbligo di inserire sul guscio il cosiddetto “codice di tracciabilità”. L’elemento più importante è la prima cifra, che si riferisce al sistema di allevamento utilizzato. In caso di problemi o necessità è quindi possibile risalire con facilità all’origine del prodotto. Una garanzia certamente importante per tutti i consumatori.
Le altre sigle stanno a indicare il Paese di origine, il codice Istat relativo alla località in cui si trova l’allevamento, la sigla della provincia e il codice dell’allevamento.
Codice 0: allevamento biologico
Non tutte le uova sono uguali. Solitamente è meglio preferire quelle di tipo biologico. Quali sono i vantaggi? In questo caso le galline non sono trattate con antibiotici e ormoni, ricevono mangimi biologici e sono libere di vagare all’aperto e mangiare piante e insetti (i loro cibo naturale) oltre ai mangimi. Questi ultimi devono essere di un tipo ben specifico: devono provenire da agricoltura biologica, quindi priva di pesticidi e componenti chimici.
Come riconoscerle? Sul guscio è riportato il codice 0.
Codice 1: allevamento all’aperto
Il codice 1 presente sul guscio sta invece a indicare la provenienza da allevamenti all’aperto. Questo significa che le galline che le hanno prodotte sono libere di muoversi in un’area di almeno 2 metri e mezzo dove non hanno alcuna limitazione. Questo genere di prodotto è davvero nutriente. Sono infatti ricche di vitamina A, E e Omega 3 e hanno meno colesterolo e grassi saturi.
Codice 2: allevamento a terra
In alternativa, le galline possono essere tenute nel cosiddetto “allevamento a terra”. In questo caso si muovono liberamente ma in un ambiente chiuso, solitamente un capannone. Le uova vengono deposte nei nidi oppure vengono raccolte dagli allevatori sulla lettiera.
In base a uno studio realizzato da ricercatori della Carolina State University, coordinati da Kenneth Anderson e pubblicato sulla rivista Poultry Science, questo genere di uova presenta una maggiore quantità di betacarotene.
Codice 3: allevamenti in gabbia
Le uova provenienti da galline allevate in gabbia presentano sul guscio il codice 3. Il loro acquisto solitamente è sconsigliato. Non è infatti un caso che le più importanti catene di distribuzione abbiano deciso di non metterle più in vendita. Questi animali sono infatti stati reclusi in spazi piccolissimi: le gabbie sono impilate in file fino a 6 piani con ventilazione e luce forzata per aumentare la produzione. Questo impedisce loro di compiere anche le azioni più semplici come muovere le ali, spostarsi alla ricerca di cibo, fare bagni di terra, appollaiarsi e deporre le uova in un nido.
I danni sono evidenti anche a livello fisico. Molte sono malate di osteoporosi o hanno arti fratturati. Spesso arrivano a mangiarsi a vicenda tanto che è necessario tagliargli il becco.