Son passati pochi mesi da quando il comico di Zelig dichiarò di vivere in un auto. Eccolo a 4 mesi da quel drammatico racconto.
Il comico di Zelig Marco della Noce appena 4 mesi fa raccontò che era rimasto senza soldi e senza un lavoro. Ritrovandosi senza i suoi averi fu costretto a vivere all’interno di un auto. Tutto questo è dovuto alla separazione dalla moglie, con la quale aveva 3 figli, e che aveva chiesto il pignoramento della sua partita iva, lasciando il comico in mezzo ad un vicolo cieco. Questo provvedimento fece cadere nel baratro Marco della Noce che da quel momento trovò tutte le porte chiuse dal suo vecchio mondo del lavoro, tanto che sia la tv che molte agenzie gli chiusero le porte in faccia. L’uomo racconta che dopo 35 anni a far sorridere le persone, mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi a piangere per tale situazione. Un uomo distrutto, senza soldi e senza lavoro tanto da ritrovarsi in uno stato di depressione avanzata. Fortunatamente il 2018 è iniziato per il verso giusto per il capomeccanicco della Ferrari. (Continua dopo la foto)
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L’uomo è stato richiamato a Zelig, ha trovato una nuova casa, mettendosi nuovamente in gioco, anche sopra le sue aspettative. É lo stesso Della Noce a raccontare la svolta al settimanale Spy dicendo: “Sono felice per avere dinuovo un tetto sulla testa, ho ripreso a lavorare e sto curando la depressione in cui sono sprofondato lo scorso autunno. Ma il regalo più bello è stato questo Natale dove sono riuscito a recuperare l’affetto dei miei tre figli: abbiamo trascorso le feste insieme e ho spiegato loro tutto quello che è successo in questi mesi. Con la mia ex moglie c’è invece il silenzio assoluto”. (Continua dopo la foto)
Continua poi, nella sua intervista, a spiegare che la sua condizione di padre separato lo costringe a restare nei limiti di quello che la legge consente a sua moglie. Marco vorrebbe leggi più eque nei confronti dei padri separati. Della Noce, alla fine però, non dimentica di ringraziare tutti quelle persone che l’hanno aiutato a rialzarsi. Personaggi famosi, del calibro di Antonio Ricci, Gerry Scotti e Claudio Bisio, ma anche tanta gente comune: “I miei colleghi comici mi hanno aiutato tanto, pagandomi l’albergo quando, dopo lo sfratto esecutivo, ho dovuto dormire in macchina. Fortunatamente non ho mai perso la voglia di far ridere, è dentro il mio Dna”.