Una vecchietta cammina per strada e vede delle giovani donne sul marciapiede: si ferma e chiede…
Una vecchietta cammina per strada, ad un tratto vede delle giovani donne sul marciapiede e chiede:
– “Scusate ragazze, ma che fate qua?”
– Le ragazze rispondono:
– “Stiamo aspettando che passi un corteo matrimoniale, perché ci buttano i confetti.”
– “Che bello, posso rimanere anch’io?”
– “Si, faccia pure signora.” – rispondono le ragazze.
– Ad un tratto arriva la camionetta dei carabinieri, fermano le ragazze e chiedono i documenti a tutte le presenti.
– Arrivata alla vecchietta il maresciallo dice:
– “Ma lei non si vergogna alla sua età, pure senza denti, a sostare sul marciapiede?!?”
– Al che la vecchietta risponde:
– “Scusi ma a lei che le interessa??? Io me li succhio!!!”
donne sul marciapiede
“Le donne costrette a prostituirsi sul marciapiede in Italia sono circa 25 mila. A questo numero va sommato quello delle ragazze che esercitano la “professione” nei night, nelle case di appuntamento clandestine e nei vari club a pagamento, che si aggirano più o meno sulla stessa cifra. In totale possiamo dire che il numero delle ragazze che si prostituiscono in Italia è di circa 50.000 unità, anche se il dato non è attendibile al 100% proprio per la continua espansione di questo mercato clandestino”
- Quali sono le principali organizzazioni criminali che hanno in mano il controllo della prostituzione?
donne sul marciapiede
“Per analizzare il fenomeno bisogna distinguere tra le varie etnie. I paesi di principale provenienza delle prostitute sono la Nigeria e l’Albania, anche se ultimamente stiamo assistendo all’entrata di nuovi paesi concorrenti, come la Russia, la Romania, la Moldavia, la Macedonia, il Montenegro e la stessa Cina. Nel caso delle donne di colore, queste sono in mano alla mafia nigeriana.
Quest’ultima è divisa in tre principali tronconi; ci sono i procacciatori, che agiscono nei paesi d’origine, procurano la “merce” e la trasferiscono in Europa. Una volta giunte a destinazione le ragazze vengono comprate dalle Mama (o Madame) ad un prezzo orientativo di 12 mila dollari.
Le Madame a loro volta sono collegate ai veri e propri “Boss”, che vivono per lo più in Inghilterra da dove gestiscono l’intero traffico. Nel caso delle prostitute provenienti dall’est, queste sono interamente gestite dalla mafia albanese, forse la più cattiva e spietata assieme a quella cinese. L’Albania è la testa di ponte dalla quale entra il maggior numero di prostitute.
Qui esistono dei veri e propri campi di addestramento alla prostituzione, dove le ragazze vengono costrette ad apprendere le pratiche a carattere sessuale più terribili. Da questi campi vengono poi introdotte in Italia, attraverso l’attività degli scafisti o i passaggi clandestini ad opera dei pescherecci”
- Anche in questo campo, a comandare ci sono delle rigide leggi economiche. Questo vuol dire che di fronte ad una grande offerta è presente alle spalle una grande domanda…sono tanti i clienti che vanno con le prostitute? Che giudizio si può dare di loro?
donne sul marciapiede
“La domanda è purtroppo in continuo aumento. Attualmente il numero i quelli che potremmo chiamare clienti abituali è stimata sui 9 milioni di persone, ma a questo numero va aggiunto anche quelli dei clienti sporadici. E’ chiaro che è proprio la clientela, sempre più esigente e perversa, a dettare le regole dell’affluenza delle prostitute. E anche se non si può generalizzare, va detto che sono proprio i clienti, con la loro domanda, i primi responsabili di questo traffico osceno”
- Quali sono le principali iniziative portate avanti dal nostro Governo per contrastare il fenomeno della “tratta delle prostitute”?
donne sul marciapiede
“In Italia le leggi ci sono, e sarebbero pure efficaci. Il fatto è che spesso non sono applicate con la forza e la risoluzione necessaria. Nonostante ci sia una forte volontà di eliminare questo orribile traffico da parte di tutti gli organi istituzionali e competenti, nella realtà l’applicazione della legge non viene quasi mai seguita con scrupolo. Eppure in alcune città, come ad esempio a Rimini, il problema della prostituzione è stato quasi completamente risolto. Il segreto risiede semplicemente nella volontà di applicare le leggi, unita ad una vasta e consolidata solidarietà sociale da parte di quei cittadini che decidono di dire basta di fronte alla presa di coscienza dell’atrocità di questo fenomeno.”
- Straniere, clandestine, senza nessuna protezione all’infuori di quella terribile dei loro crudeli “carcerieri”. A chi si possono appellare queste donne per uscire dall’incubo del marciapiede?
donne sul marciapiede
“E’ chiaro, la cosa non è semplice. Una donna che decide di liberarsi dal giogo dei suoi persecutori rischia di andare incontro a dei pericoli molto gravi, persino a quello della morte. Ma reagire si può, e ci sono parecchie associazioni che si occupano dell’aiuto e dell’assistenza nei confronti di quelle ragazze che tentano di uscire dal giro.
Noi dell’associazione Papa Giovanni XXIII abbiamo ben 15 unità operative che girano di continuo in tutto il territorio alla ricerca delle prostitute. La nostra è un’opera di soccorso e di aiuto, e nel corso degli anni siamo stati in grado di aiutare e strappare alla strada centinaia di donne. Ma la nostra opera, da sola, può fare ben poco; per compiere la nostra missione abbiamo bisogno della solidarietà delle persone e dell’appoggio concreto del Governo e delle Istituzioni”
- Legge e prostituzione. Quali possono essere i rimedi per cercare di arginare questo fenomeno dalle dimensioni inquietanti?
donne sul marciapiede
“Lo ho già detto e lo ripeto: basterebbe applicare le leggi alla lettera, come ad esempio la n° 269 (che tutela i diritti delle minorenni, che attualmente costituiscono il 40% delle ragazze sulla strada) oppure la n°600 del codice penale, che sancisce come un grave reato il fenomeno della schiavitù.
Ma a mio giudizio tutte le leggi del mondo non sarebbero in grado di cambiare niente, a meno che la volontà non nasca dal cuore stesso delle persone. Bisogna che tutti dicano basta alla prostituzione, che i clienti stessi capiscano il danno enorme che provocano a queste donne intrattenendo con esse dei rapporti mercenari e decidano quindi di boicottare il sesso a pagamento. Solo così potremo arrivare a sconfiggere definitivamente questo orribile traffico di persone”.